Il virus della verità
La sera conosce cose che il mattino non si immagina. Diario di bordo: lunedì 9 marzo 2020, ore 20.00. Sono
La sera conosce cose che il mattino non si immagina. Diario di bordo: lunedì 9 marzo 2020, ore 20.00. Sono
Dieci anni fa Zygmunt Bauman chiamò “paura liquida” quello stato di costante minaccia in cui il mondo contemporaneo vive a
L’intera opera di Kurt Lewin è centrata sul concetto di campo, a partire dal quale è sviluppato un orientamento teorico
Nelle narrazioni riferite alle dinamiche amorose la fa da padrone un processo direi peculiare e solo in parte “filosofico”: l’inversione
L’adolescenza è il lievito madre della crisi di identità, che non è uguale per tutti gli individui: il conflitto
Freud intendeva le tappe dello sviluppo psichico in senso topologico, epigenetico [1] e pulsionale, attraverso i famosi passaggi per “fase”:
La paura è un’emozione provata in tutto il regno animale, e la sua funzione si esplica nel favorire la sopravvivenza
La nascita di un figlio include un periodo molto delicato per le donne. Esso è costituito da varie trasformazioni e riorganizzazioni dell’identità materna a causa della perdita legata al termine della gravidanza e alla nuova acquisizione dovuta alla nascita del figlio. In questa fase particolare le donne devono compiere una netta distinzione tra le loro fantasie e fantasmi inconsci; tra la realtà oggettiva rispetto alla nascita del bambino e l’ambiente di cui è circondata. Lo studioso Soifer (1971) sostiene che la madre entra in questo periodo in un certo processo regressivo che la riporta in contatto con le emozioni della propria infanzia passata. Secondo Deutsch (1945) questo processo non termina mai del tutto, costruendo così un cordone ombelicale psichico tra madre e figlio. Si deve anche aggiungere che questo cambiamento psichico della donna influenza sia la relazione con il bambino che i rapporti con il proprio partner e i suoi familiari. Inoltre sono stati individuati da Pazzaglia (1981) tre aspetti
read more Sintesi e riflessioni sulla depressione post-partum
Il contributo di Freud allo studio dei gruppi Dall’accezione teorica di Claudio Neri, possiamo segnalare come le idee più importanti per un approccio psicoanalitico al gruppo siano state elaborate in un arco di tempo di circa cinquant’anni, quello che intercorre tra Totem e Tabù (1912/1913) di S. Freud ed Esperienze nei gruppi (1961) di W. R. Bion. Durante questo periodo ci furono molti cambiamenti nel modo di concepire il gruppo: tra il “gruppo-massa” di cui aveva parlato Freud e quello di cui si interessò Bion vi sono numerose e significative differenze (Neri, Gruppo, 1998). Lo studio che Freud intese operare sulle dinamiche dei gruppi, quindi, pur non rientrando in modo specifico nell’ambito della teoria e delle tecniche che caratterizzano le metodologie gruppoanalitiche (come al contrario accade per la metodologia inaugurata da W.Bion) dimostrano indiscutibilmente un alto valore metapsicologico e speculativo. In primo luogo, il saggio “Psicologia delle masse e analisi dell’Io”, opera in cui Freud si propose di dare risposta
Che cosa è un gruppo? Ci sembra necessario premettere una riflessione, il più possibile sintetica e coerente, che aiuti a definire cosa sia un “gruppo”. Consapevoli dei rischi che occorrono in ogni tentativo di sintesi, in primo luogo è ovvio affermare che il “gruppo” può essere studiato attraverso diversi orientamenti di ricerca, sostanzialmente compatibili tra loro. Nell’ambito psicologico la scelta di fornire una definizione coerente e condivisibile di “gruppo” espone sempre a due tipi di rischi concettuali, allo stesso tempo uguali e opposti. Se si opta per una definizione complessa della fenomenologia e della natura della gruppalità, il pericolo è quello di creare confusione tra i diversi livelli interpretativi che rispondono alla diversità delle discipline scientifiche – sociologia, antropologia, filosofia, psicologia – e che danno visioni e comprensioni dell’oggetto in esame spesso apparentemente inconciliabili. In un secondo caso, quando si cerca di fornire invece una “definizione operativa” e quindi “satura” del concetto di “gruppo”, l’inevitabile errore potrebbe essere quello di